Varane, il ricordo shock di City-Real Madrid: “Avevo una commozione cerebrale”

È un racconto particolare e anche di denuncia quello fatto da Varane ai microfoni dell’Equipe. Il difensore del Manchester United ha parlato delle complicazioni che potrebbero sorgere per un calciatore in seguito ai ripetuti colpi alla testa. In tal senso, Varane ha ricordato gli errori commessi in occasione del match di Champions League tra Real Madrid e Manchester City nel 2020: “Durante quella partita ho avuto una commozione cerebrale. L’ho sentito fin dal riscaldamento, mi sono detto: ‘sveglia‘. Avrei quasi voluto darmi uno schiaffo . Durante la gara le mie prime tre palle erano tecnicamente pulite, ma ero troppo lento. Non riuscivo a concentrarmi, ero come uno spettatore. La partita è andata male per me e, ripensandoci, ho capito che era legato allo shock che avevo subito”.

Varane: “Ho sentito una stanchezza intensa”

Varane ha proseguito: “Non mi sono mai perso questo tipo di partite importanti, anzi, in genere sono quelle in cui riesco a essere più concentrato.All’inizio ho preso l’eliminazione sul personale, anche se collettivamente non stavamo passando una bella giornata.Mi sono interrogato molto e alla fine ho capito che questi errori non erano caduti dal cielo”. Il difensore centrale ricorda che ciò era accaduto un mese prima, in una partita contro il Getafe nella Liga: “Durante una partita di campionato (1-0 contro il Getafe, 3 luglio 2020), ho ricevuto un pallone di testa da calcio d’angolo e ho dovuto lasciare il campo. Ho seguito un protocollo di recupero di cinque giorni senza troppi sforzi. Poi abbiamo avuto qualche giorno di riposo e ricordo di aver sentito una stanchezza intensa, ma pensavo fosse legata alla solita decompressione di fine stagione”.

Varane e il ricordo di Manchester City-Real Madrid 

Il difensore francese assicura che i giorni prima della partita contro il City non stava bene: “Quando ho ripreso ad allenarmi non mi ero ancora ripreso dalla stanchezza legata allo shock subito. Mi sentivo senza energie mentre preparavo la partita di Champions League contro il Manchester City , ma non sapevo che avesse qualcosa a che fare con la botta. Forse se avessi fatto un test per valutare le mie capacità di recupero, avrei posticipato il recupero e poi sarei potuto tornare a giocare con un livello di energia normale“. 


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